Il 60% della rete di distribuzione idrica è vetusto: impegno di Sidra e Comune per ammodernare il sistema

Catania soffre meno delle altre città siciliane: anche se gran parte della rete idrica è vecchia e danneggiata, in questi ultimi anni Comune e Sidra hanno operato per limitare al massimo danni e disagi. 


Anche in questo periodo di siccità e di gran caldo i catanesi non soffrono per la carenza di acqua potabile. I rubinetti rimangono raramente asciutti. In altre città siciliane questo è invece un fatto quasi di ordinaria amministrazione anche, e in alcuni casi principalmente, per le eccessive perdite della rete idrica. Anche Catania soffre di perdite causate dalle tubature vecchie e danneggiate, ma in questi ultimi anni Comune e Sidra hanno operato per limitare al massimo danni e disagi.

La Città è approvvigionata con acqua potabile proveniente principalmente dagli impianti di produzione della Sidra e in parte da impianti di terzi, che attraverso tre principali sistemi di adduzione arriva in città.

Il sistema acquedottistico cittadino deriva sostanzialmente dagli impianti originariamente realizzati dalla società Casalotto a partire dall’inizio del secolo e acquisiti dal Comune di Catania nel periodo 1967-70. Tale sistema distributivo costituisce ancora il 60% dell’intera rete idrica cittadina caratterizzata, per la vetustà degli impianti e l’irrazionalità degli schemi distributivi, da un elevato coefficiente di perdite idriche oltre che da distribuzione dell’acqua a bassa pressione, con consegna al piede dei fabbricati, in serbatoi privati o condominiali con erogazione sostanzialmente a portata costante nelle 24 ore.

Il restante 40% della rete idrica cittadina è di più recente realizzazione. Nell’area ovest della città e più precisamente nei quartieri di Librino San Giorgio la rete idrica è stata completata dal Comune di Catania intorno alla fine degli anni ’90, mentre nell’area est della città, nel 2000 la Sidra ha realizzato il progetto “Ristrutturazione del Sistema Distributivo” in un’Area Pilota-Quartieri Picanello, Rotolo, Ognina e zone urbane limitrofe.

In tali aree la rete è alimentata da serbatoi, il servizio idrico è garantito con gli standard qualitativi previsti dalle norme vigenti, e meglio specificati nel Dpcm 47/96, con forniture al piano anche negli edifici più alti e le percentuali di perdite idriche presentano valori certamente inferiori alla restante parte di rete idrica cittadina.

Sempre nel 2000 Sidra ha predisposto un progetto generale Psaic, che prevedeva l’ammodernamento di tutta la rete cittadina, suddivisa in 22 zone idriche, con gli stessi interventi adottati nell’area pilota e con un sistema di monitoraggio dei parametri di servizio in modo da orientare gli interventi di manutenzione con criteri di risparmio energetico e recupero delle perdite idriche.

Ispirandosi a quel progetto Sidra ha in programma una serie di investimenti destinati alla razionalizzazione degli schemi distributivi, in modo da suddividere progressivamente la rete di distribuzione in settori, disporre di un sistema di controllo e monitoraggio delle portate e delle pressioni della risorsa idrica immessa in ciascun settore e quale parte di essa viene utilizzata o si disperde per eccessiva vetustà delle reti. In questo modo Sidra potrà procedere all’ammodernamento progressivo della rete per singole zone idriche, partendo da quelle in cui si registrano maggiori perdite, anche mediante manutenzione programmata.

L’obiettivo di tali attività, oltre naturalmente al recupero delle dispersioni idriche in rete, e quindi al minor prelievo di risorsa poi non utilizzata, consiste nel miglioramento delle condizioni generali del servizio, fino a raggiungere in tutta la città la fornitura continua al piano senza ulteriori rilanci.

La ristrutturazione dei serbatoi di Cerza, Fossa Creta e di Soprana ed il completamento del sistema acquedottistico fino a raggiungere l’Area Industriale, che prevede anche la completa dismissione dell’antico e ormai precario canale potabile, che trasporta più del 40% della risorsa immessa in rete di distribuzione, costituisce presupposto essenziale e prioritario per dotare la città di Catania di un sistema di approvvigionamento più moderno, efficiente e soprattutto sicuro.

L’amministrazione Bianco è riuscita già ad ottenere un finanziamento di 5 milioni di euro dalle risorse di “cantieri in Comune” e, grazie anche ad un finanziamento di Sidra di 700 mila euro, ha potuto avviare i lavori per la ristrutturazione dei serbatoi di Cerza, al servizio dei quartieri di Ognina, Picanello Rotolo nonchè un tratto importante del sistema acquedottistico. I lavori sono in fase di avanzata esecuzione e proseguono regolarmente.

Si aggiungono alle più ampie attività di cui sopra i programmati investimenti per interventi di sostituzione e valorizzazione del parco contatori nonché di eliminazione delle consegne a luce tarata. Anche questi investimenti mirano a migliorare le modalità di consegna dell’acqua e anche a recuperare le dispersioni: indagini condotte nel corso degli ultimi anni hanno, infatti, evidenziato come l’;inesattezza degli strumenti di misura, soprattutto della taratura delle luci tarate contribuisce in modo sostanziale all’incremento del valore delle perdite complessive in rete.

Condividi

Post correlati

Lascia un commento